La Salina dei Monaci è un abbassamento sabbioso ed è collegata al mare, mediante un canale scavato nella roccia della scogliera. La salina a partire dal 1731, serviva per la popolazione che raccoglieva il sale per il bisogno alimentare. Durante le mareggiate, la salina si allagava e permetteva di raccogliere due volte l’anno, quello che veniva chiamato “l’oro bianco”. Nel 1940 – 1950 fu avviata un’opera di bonifica antimalarica. Ma solo dal 2010 è stata recuperata e inserita nell’Elenco delle Aree naturali protette italiane con la realizzazione di un Parco grande 25 mila metri quadrati, e ripristinando un habitat naturale, con esemplari di flora alofila quali: crisantemi marini, giuncheti , salicornie, macchia mediterranea con specie arbustive basse rappresentate da ginestra spinosa, cisti, lentisco, mirto, fillirea. Qui possiamo incontrare i Cavalieri d’Italia, ed i Fenicotteri Rosa. La Palude del Conte è una zona più umida ed abbraccia il territorio che va da Avetrana, Manduria e Porto Cesareo, anche qui riscontriamo la tipica macchia mediterranea con arbusti di mirto, lentisco, estesi canneti e pini d’aleppo.
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